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Malpractice ostetrica e danni da parto: la Cassazione n. 13266/2016 conferma il risarcimento per paralisi cerebrale

  • studiolegalecarnev
  • 10 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
DANNI DA PARTO
Malpractice ostetrica e danni da parto: la Cassazione n. 13266/2016 conferma il risarcimento per paralisi cerebrale


Nel contesto della responsabilità sanitaria, i casi di malpractice ostetrica occupano un ruolo centrale, soprattutto quando il parto comporta gravi conseguenze per il neonato. Tra le lesioni più frequenti figurano la paralisi cerebrale, la distocia di spalla e l’asfissia perinatale, tutte condizioni che possono dare origine a un diritto al risarcimento per i genitori.


Le principali complicanze per malpractice ostetrica

  • Paralisi cerebrale infantile: esito di un’insufficiente ossigenazione cerebrale durante il travaglio o la nascita, spesso evitabile con una corretta diagnosi e un cesareo tempestivo.

  • Distocia di spalla: complicanza ostetrica acuta che può determinare lesioni al plesso brachiale del neonato.

  • Asfissia perinatale: causa di danni neurologici severi, può derivare da una mancata sorveglianza cardiotocografica o da ritardi nel parto operativo.


Quando si configura la responsabilità medica

La responsabilità della struttura sanitaria e del personale ostetrico sorge quando si dimostra che l’evento dannoso era prevedibile ed evitabile con una condotta conforme alle linee guida e alla buona pratica clinica. La Cassazione ha più volte affermato che l’ospedale è tenuto a garantire la piena efficienza organizzativa e la corretta sorveglianza clinica del travaglio.


Sentenza chiave: Cass. Civ., Sez. III, n. 13266 del 28/06/2016

La Corte di Cassazione ha riconosciuto la responsabilità di un’équipe medica per non aver gestito in modo adeguato un travaglio complicato, conclusosi con la nascita di una bambina affetta da paralisi cerebrale tetraplegica. I giudici hanno evidenziato:

  • il ritardo nell’intervento cesareo d’urgenza;

  • l’assenza di una corretta sorveglianza della sofferenza fetale;

  • la violazione del principio di precauzione clinica.


Quali sono i diritti dei genitori

In caso di danni da parto, i genitori possono agire:

  • in sede civile per il risarcimento del danno biologico al neonato, oltre a danni morali e patrimoniali alla famiglia;

  • in sede penale, qualora si configurino ipotesi di lesioni gravi o omicidio colposo.

Il risarcimento può superare diverse centinaia di migliaia di euro, soprattutto nei casi di invalidità permanente o necessità di assistenza continuativa.


La tutela legale in caso di danni al neonato: l’importanza di agire

La sentenza n. 13266/2016 rappresenta un riferimento giurisprudenziale chiaro per chi ha vissuto situazioni di parto traumatico e conseguenze neurologiche sul neonato.

In questi casi, è fondamentale agire con tempestività, affiancandosi a professionisti legali esperti in responsabilità medica e a consulenti tecnici qualificati.


 
 
 

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