Malasanità e Risarcimento del Danno: Gli Orientamenti della Cassazione
- studiolegalecarnev
- 18 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 30 mag

Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi, specializzato in responsabilità medica e diritto sanitario, approfondisce un tema cruciale per la tutela dei pazienti: il risarcimento del danno da malasanità.
Quando un errore medico o una negligenza sanitaria causano danni al paziente, è fondamentale sapere che la legge prevede una tutela concreta. Le recenti pronunce della Corte di Cassazione hanno definito con maggiore precisione i criteri per riconoscere e quantificare il danno, influenzando in modo significativo l’ambito del risarcimento in sanità.
Che cos'è il risarcimento per malasanità
In caso di malasanità, il paziente ha diritto a un risarcimento che tenga conto della gravità del danno subito, non solo da un punto di vista fisico, ma anche emotivo e sociale.
Le principali voci di danno risarcibile sono:
Danno biologico: riguarda la compromissione della salute fisica e/o psichica del paziente, quantificata in base alla percentuale di invalidità permanente.
Danno morale: riflette la sofferenza emotiva e psicologica derivante dall’evento lesivo, come ansia, depressione o trauma.
Danno esistenziale: valuta l’impatto negativo dell’evento sulle abitudini di vita, sui rapporti familiari, lavorativi e sociali.
Sentenza Cassazione Civile n. 31527/2019: un punto di svolta
La Cassazione civile n. 31527/2019 ha segnato un cambio di passo nella valutazione del danno non patrimoniale. La Corte ha stabilito che il risarcimento non può ridursi a una mera applicazione automatica di tabelle, ma deve essere adeguato e personalizzato, in base:
all’effettiva gravità del danno subito
all’impatto sulla qualità della vita del paziente
alla specificità del caso concreto
In pratica, ogni lesione deve essere valutata nella sua unicità, tenendo conto delle conseguenze fisiche, emotive e sociali realmente patite dal danneggiato.
Principi guida per il calcolo del risarcimento secondo la Cassazione
Valutazione individualizzata del danno: il giudice deve analizzare attentamente le conseguenze sul piano fisico, psichico e relazionale.
Personalizzazione del risarcimento: le tabelle sono un punto di partenza, ma non devono limitare il riconoscimento dei danni effettivamente subiti.
Riconoscimento di tutte le forme di danno: dal biologico al morale, fino al danno esistenziale, ogni elemento dev’essere considerato per garantire un risarcimento completo.
Compensazione adeguata: il paziente deve essere risarcito in maniera proporzionata e piena per la sofferenza patita e le limitazioni subite.
Cosa significa per i pazienti e i professionisti sanitari
Per i pazienti vittime di malasanità, questa evoluzione giurisprudenziale rappresenta una tutela rafforzata: il danno subito non è più ridotto a una formula generica, ma dev’essere riconosciuto nella sua complessità.
Per i professionisti sanitari, diventa ancora più importante osservare con scrupolo i protocolli clinici, mantenere una comunicazione trasparente con il paziente e prevenire ogni possibile errore, anche per evitare rilevanti conseguenze legali.
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