Intervento chirurgico mal riuscito: quando scatta il risarcimento
- studiolegalecarnev
- 23 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Entrare in sala operatoria con la speranza di migliorare la propria salute e uscirne con danni permanenti è una delle esperienze più traumatiche che un paziente possa vivere. Quando un intervento chirurgico non va come previsto, è fondamentale distinguere tra complicanza inevitabile ed errore medico. In quest’ultimo caso, si configura una responsabilità sanitaria che può dare diritto al risarcimento.
Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi, con sede a Roma e operatività in tutto il Lazio, assiste pazienti che hanno subito danni da interventi chirurgici mal eseguiti. In questo articolo ti spieghiamo quando un errore medico è risarcibile, come si dimostra e quali sono i tuoi diritti.
Cos’è un errore medico in ambito chirurgico?
Un errore medico si verifica quando il professionista sanitario agisce con negligenza, imperizia o imprudenza, causando un danno al paziente.
In ambito chirurgico, questo può tradursi in:
Lesioni a organi non coinvolti nell’intervento
Mancata rimozione di corpi estranei
Errori di sutura o di tecnica operatoria
Mancata diagnosi di complicanze post-operatorie
Interventi non necessari o sproporzionati
Non tutte le complicanze sono imputabili al medico. Ma quando il danno è evitabile e riconducibile a una condotta non conforme ai protocolli, si apre la strada alla responsabilità.
Il ruolo del consenso informato
Un altro aspetto fondamentale è il consenso informato. Il paziente ha diritto a ricevere informazioni chiare, complete e comprensibili sui rischi, le alternative e le conseguenze dell’intervento. Se il consenso è stato acquisito in modo superficiale o non è stato fornito affatto, la responsabilità può estendersi anche in assenza di errore tecnico.
La Cassazione ha più volte ribadito che il consenso non è una formalità, ma un diritto fondamentale del paziente. La sua violazione può comportare il risarcimento del danno morale.
Come si dimostra l’errore medico
Per ottenere giustizia, è necessario dimostrare il nesso causale tra l’intervento e il danno subito. Questo avviene attraverso:
Analisi della cartella clinica
Consulenza medico-legale
Perizia tecnica di parte
Eventuale CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio) in sede giudiziale
Il paziente non deve dimostrare la colpa in modo assoluto, ma fornire elementi sufficienti a sollevare il dubbio. Sarà poi il medico o la struttura a dover provare di aver agito correttamente.
L’iter legale per ottenere il risarcimento
Raccolta documentazione: cartella clinica, referti, fotografie, certificati medici.
Consulenza medico-legale: valutazione del danno e del nesso causale.
Costituzione in mora: richiesta formale di risarcimento alla struttura e all’assicurazione.
Mediazione o causa civile: se non si raggiunge un accordo, si procede in Tribunale.
Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi è al tuo fianco
Abbiamo seguito numerosi casi di errori chirurgici e responsabilità medica in tutta la regione Lazio. Il nostro team lavora in sinergia con medici legali e specialisti per costruire una difesa solida e ottenere il massimo risarcimento.
Se hai subito un danno da intervento chirurgico, contattaci per una valutazione gratuita.




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