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Infezioni ospedaliere: la Cassazione conferma la responsabilità della struttura sanitaria – Sentenza n. 6386/2023

  • studiolegalecarnev
  • 26 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
Infezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliere: la Cassazione conferma la responsabilità della struttura sanitaria – Sentenza n. 6386/2023

Infezione Ospedaliera e Cassazione

Con la sentenza n. 6386 del 3 marzo 2023, la Corte di Cassazione – Sez. III Civile ha ribadito un principio ormai consolidato in materia di malasanità e infezioni nosocomiali: la struttura sanitaria risponde delle infezioni contratte durante il ricovero, salvo che non dimostri di aver adottato tutte le misure idonee e necessarie per prevenirle.

Il caso ha riguardato un paziente ricoverato per un intervento chirurgico, successivamente colpito da sepsi da stafilococco aureo, con gravi conseguenze sul piano fisico e psicologico. La struttura ospedaliera aveva negato ogni responsabilità, ma la Corte ha confermato il risarcimento a favore del paziente, evidenziando la mancanza di documentazione probatoria sull’adeguatezza dei protocolli adottati.


Quando un’infezione ospedaliera diventa responsabilità civile?

Secondo la Cassazione 6386/2023, si configura la responsabilità della struttura quando:

  • l’infezione è insorta durante il ricovero o in conseguenza di trattamenti sanitari;

  • non viene provato che siano state adottate tutte le misure preventive (disinfezione ambienti, sterilizzazione strumenti, profilassi antibiotica);

  • vi è un nesso causale tra condotta omissiva e danno.

La responsabilità si fonda su un contratto di spedalità (tra paziente e struttura) che impone obblighi di protezione della salute, inclusa la prevenzione delle infezioni.


Cosa devono dimostrare le parti?

Il paziente deve:

  • dimostrare il ricovero e la comparsa dell’infezione in ambito ospedaliero.

La struttura sanitaria deve:

  • provare di aver rispettato le linee guida e i protocolli di prevenzione;

  • produrre documentazione tecnica e clinica completa;

  • dimostrare che l’infezione era inevitabile nonostante le cautele adottate.

In mancanza di prove concrete da parte dell’ospedale, si presume la responsabilità per colpa presunta, in base al principio consolidato dalla Cassazione.


Quali danni si possono risarcire?

Il paziente (o i familiari, in caso di decesso) può ottenere:

  • Danno biologico: per invalidità temporanea o permanente

  • Danno morale: per la sofferenza psichica

  • Danno patrimoniale: spese mediche, riabilitazione, perdita di reddito

  • Danno da perdita di chance: se l’infezione ha ridotto le prospettive di guarigione

  • Danno esistenziale: per la compromissione della qualità della vita


Come agire per ottenere un risarcimento?

Ecco la procedura consigliata:

  1. Richiedi tutta la documentazione clinica completa (cartelle, esami, terapie, microbiologia)

  2. Consulenza medico-legale per valutare il nesso causale tra infezione e responsabilità

  3. Richiesta danni stragiudiziale alla struttura sanitaria (accompagnata da relazione tecnica)

  4. Mediazione civile obbligatoria (tentativo di conciliazione)

  5. Azione giudiziaria solo se necessaria


Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi può aiutarti

Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi ha maturato una forte esperienza nella tutela di pazienti danneggiati da infezioni contratte in ospedale. Collaboriamo con medici legali esperti e affrontiamo con rigore ogni fase del percorso risarcitorio, garantendo:

  • Analisi tecnica e giuridica gratuita del caso

  • Assistenza stragiudiziale e giudiziale completa

  • Tutela dei diritti dei familiari, anche in caso di decesso


Contattaci oggi stesso per una prima valutazione riservata. Il tuo diritto alla salute merita tutela.



 
 
 

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