Errore nella Diagnosi Medica: Quando si Configura la Responsabilità e Quali Sono i Diritti del Paziente
- studiolegalecarnev
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Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi, specializzato in responsabilità medica e diritto sanitario, approfondisce un tema sempre più centrale nel contenzioso per malasanità: l’errore nella diagnosi. Si tratta di una delle cause più frequenti di risarcimento in ambito sanitario, con conseguenze anche gravi per la salute e la vita del paziente. In questo articolo vedremo quando l’errore diagnostico configura responsabilità medica, quali diritti ha il paziente danneggiato e quali sono gli orientamenti della giurisprudenza.
Cos’è un Errore nella diagnosi medica?
L’errore nella diagnosi si verifica quando un medico:
Formula una diagnosi errata (diagnosi sbagliata),
Ritarda la diagnosi corretta (diagnosi tardiva),
Non formula alcuna diagnosi, pur in presenza di sintomi evidenti (mancata diagnosi).
Le conseguenze possono essere molto gravi: aggravamento delle condizioni, ritardo nelle cure, complicazioni irreversibili e perfino morte del paziente. È particolarmente ricorrente in ambiti come oncologia, neurologia, pronto soccorso, cardiologia e ginecologia.
Quando si Configura la Responsabilità Medica?
Secondo la giurisprudenza consolidata, l’errore nella diagnosi medica può configurare responsabilità del medico o della struttura sanitaria quando viola i doveri di diligenza, prudenza e perizia, richiesti dalla legge e dai protocolli clinici.
La responsabilità si configura quando:
Il medico non ha eseguito tutti gli esami necessari per formulare correttamente la diagnosi.
C’è stato un ritardo ingiustificato nell’individuazione della patologia.
È stata trascurata una sintomatologia evidente.
Si è verificato un errore di interpretazione di esami o referti.
Cass. Civ. n. 8940/2020 ha ribadito che l’omessa diagnosi può rappresentare un grave inadempimento e può causare danni risarcibili anche in termini di perdita di chance di guarigione o sopravvivenza.
Il Diritto al Risarcimento: Cosa Spetta al Paziente
Se l’errore diagnostico ha comportato un danno, il paziente (o gli eredi, in caso di decesso) ha diritto a richiedere il risarcimento per:
Danno biologico: peggioramento delle condizioni di salute.
Danno morale: sofferenze psico-fisiche legate all’errore subito.
Danno patrimoniale: spese mediche aggiuntive, perdita di capacità lavorativa.
Perdita di chance: possibilità concreta di guarigione o sopravvivenza che il paziente ha perso a causa dell’errore.
La prova del danno può essere documentata con cartelle cliniche, referti, consulenze tecniche e testimonianze. In questo contesto, è fondamentale l’assistenza legale specializzata.
L’Orientamento della Cassazione
La Corte di Cassazione negli ultimi anni ha rafforzato le tutele per i pazienti danneggiati da diagnosi errate. Tra i principi fondamentali:
Responsabilità oggettiva della struttura sanitaria (Cass. 28994/2019);
Obbligo di completezza e precisione nell’informazione diagnostica;
Necessità di dimostrare la perdita di chance in termini probabilistici e non assoluti (Cass. 20903/2022).
La giurisprudenza valorizza l’importanza della diagnosi precoce, ritenendola spesso decisiva per il buon esito della terapia.
Come Possiamo Aiutarti
Lo Studio Legale Carnevali & Grimaldi offre assistenza legale qualificata in casi di malasanità e responsabilità medica, con particolare esperienza in:
Errori nella diagnosi oncologica;
Diagnosi tardive in pronto soccorso;
Mancata diagnosi prenatale o pediatrica;
Ritardi nel riconoscimento di patologie gravi.
Offriamo valutazioni gratuite del caso, consulenze con medici legali e supporto completo in ambito giudiziale e stragiudiziale.
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